Secondo quanto previsto dall’art. 3, comma 10, del D.L. 202/2024 (c.d. Decreto Milleproroghe), è stato rinviato al 1° Gennaio 2026 (rispetto al 1° Gennaio 2025) il termine a decorrere dal quale trova applicazione il nuovo regime di esenzione IVA (in luogo di quello di esclusione) per le operazioni realizzate dagli enti associativi di cui all’articolo 5, comma 15-quater, del D.L. 146/2021.
Ricordiamo che, al fine di uniformare la disciplina nazionale a quella comunitaria, secondo le previsioni della Direttiva 2006/112/CE, l’articolo 5, comma 15-quater, del D.L. 146/2021 modifica gli artt. 4 e 10 del D.P.R. 633/1972, da un lato abolendo le ipotesi di esclusione da IVA previste per alcune operazioni degli enti associativi, dall’altro prevedendo per la generalità di tali operazioni il regime di esenzione.
In particolare, le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate a fronte di corrispettivi specifici o contributi supplementari, in conformità alle finalità istituzionali, da parte di associazioni politiche, sindacali, di categoria, religiose, assistenziali, culturali, sportive dilettantistiche, di promozione sociale e di formazione extrascolastica della persona, nei confronti di soci, di associati, di tesserati, di partecipanti e di associazioni che svolgono la medesima attività e che fanno parte di una unica organizzazione locale o nazionale, nonché dei rispettivi soci, associati o partecipanti e dei tesserati dalle rispettive organizzazioni nazionali, che attualmente beneficiano dell’esclusione dal tributo ai sensi dell’art. 4, comma 4, del D.P.R. 633/1972, verranno attratte nel campo di applicazione dell’imposta.
Nella maggior parte dei casi, gli enti associativi beneficeranno comunque dell’esenzione da IVA, ma il cambio di regime comporterà un aggravio di adempimenti, dato che le operazioni esenti IVA sono comunque soggette agli usuali obblighi formali propri del tributo (fatturazione, dichiarazione IVA annuale, ecc.).
In ogni caso, con il venir meno del regime di esclusione per le operazioni verso gli associati, l’effetto per molte realtà associative sarà quello di richiedere l’attribuzione di un numero di partita IVA, se attualmente non sono in possesso della stessa.
Nel restare a disposizione per eventuali dubbi o richieste di chiarimento, cogliamo l’occasione per porgere a tutti i nostri migliori saluti.